L’Archivio della famiglia Trivulzio è stato donato alla Fondazione dal suo presidente onorario, Donna Luisa Alberica Trivulzio.
La documentazione che vi è conservata copre un ampio arco cronologico dal XII al XX secolo, è composta di atti, scritture e carteggi, raccolti in oltre 400 faldoni e volumi rilegati.
Le carte riguardano vicende famigliari e personali, titoli nobiliari, feudi e la gestione del patrimonio.
Il nucleo più antico è costituito da documenti tratti, per volontà di Gian Giacomo Teodoro e Gerolamo Teodoro Trivulzio, dall’Archivio del Pio Albergo Trivulzio intorno al 1811 e relativi alla storia e al lustro del casato, così come alla persona di Gian Giacomo Trivulzio, maresciallo di Francia; ad esso si sono aggiunte le carte prodotte nel corso dei decenni successivi e, in particolare, per quanto riguarda l’amministrazione del patrimonio terriero e i carteggi.
Di grande interesse sono infine le serie Codici in serie e Codici sciolti che contengono documenti originali e, in copia, sulla storia del casato e sui suoi personaggi principali. I volumi appartenevano alla Biblioteca Trivulziana, ma probabilmente non fecero parte della vendita del 1935 al Comune di Milano in virtù del particolare interesse che rivestivano per la famiglia.
Araldica Genealogia e Titoli (1412 – sec. XX)
La serie contiene documentazione in prevalenza manoscritta, ordinata con criterio misto per argomento e cronologico, relativa a memorie sulla famiglia e sul maresciallo Gian Giacomo Trivulzio, alberi genealogici manoscritti e a stampa, titoli e stemmi. Comprende i regolamenti che determinano l’uso di titoli e onorificenze, stabiliti dal governo absburgico per lo stato di Milano e per il Regno lombardo-veneto, e dal governo del Regno d’Italia dopo l’Unità.
Araldica Uffici (1426 – 1874)
La serie contiene documentazione, in prevalenza manoscritta, ordinata con criterio misto per argomento e cronologico, relativa a: procure; inventari di beni; elenchi di quadri, incisioni, stampe, statue, monete, armi antiche, gemme e notizie di stima e restauro; acquisti, cessioni, stime, elenchi, piantine della Biblioteca Trivulziana; inventari, rubriche, stime, riordino dell’Archivio Trivulzio nel 1808 per mano di Antonio Piccaluga e Dionigi De Marini e nel 1861-’69 di Giovanni Tommaso Cossali.
Araldica Vicende Personali (1041 – 1926)
La serie si articola in diverse sottoserie:
Araldica Trivulzio. La sottoserie comprende documenti, in prevalenza manoscritti, ordinati con criterio misto cronologico e per personaggio, relativi alla biografia dei membri della famiglia Trivulzio, all’anagrafe (atti di nascita, di morte, legittimazioni), alla cittadinanza, agli studi, alla carriera, alle cariche, alle proprietà, al patrimonio, ai titoli, ai privilegi, a cause. Conserva anche memorie e carteggi.
Araldica Famiglie. La sottoserie comprende documenti, in prevalenza manoscritti, ordinati con criterio alfabetico, relativa a famiglie diverse.
Araldica Corpi Morali. La sottoserie comprende documenti, in prevalenza manoscritti, ordinati con criterio alfabetico relativa a comunità laiche e religiose, a istituzioni e a enti.
Feudi (1334 – 1836)
La serie contiene documenti, in prevalenza manoscritti, ordinati in fascicoli con criterio alfabetico, relativi ai feudi di ragione dei Trivulzio: dispacci, lettere patenti, strumenti, carteggi, note per la donazione, l’investitura, l’acquisto, l’eredità, la vendita, la cessione di feudi diversi. Contiene anche numerose pergamene.
Eredità Testamenti Donazioni (1395 – 1964)
La serie, ordinata in fascicoli con criterio cronologico, contiene documenti in prevalenza manoscritti – testamenti, lettere patenti, atti di donazione, codicilli, strumenti di rinuncia dell’eredità – relativi ai lasciti testamentari di membri della famiglia Trivulzio.
Eredità Ventilazioni (1423 – 1933)
La serie, ordinata in fascicoli con criterio cronologico, contiene documenti in prevalenza manoscritti relativi alle divisioni dei beni tra coeredi della famiglia Trivulzio: strumenti (di divisione, presa di possesso, transazione, rinuncia, tutela, confessi, ecc.), atti di processi, sentenze, lettere patenti, inventari, memorie, note.
Matrimoni (1260 – 1917)
La serie, ordinata in fascicoli con criterio cronologico, contiene documenti, in prevalenza manoscritti, relativi a matrimoni contratti da membri della famiglia Trivulzio: strumenti, sentenze, memorie e note.
Culto (1348 – 2007)
La serie, ordinata in fascicoli con criterio misto alfabetico e cronologico, contiene documenti in prevalenza manoscritti relativi a luoghi di culto, e a legati in loro favore, sottoscritti da membri della famiglia Trivulzio.
Crediti (1466 – 1896)
La serie contiene documenti, in prevalenza manoscritti, relativi a crediti vantati dalla famiglia Trivulzio verso persone, famiglie o comunità diverse. I fascicoli sono ordinati con criterio alfabetico (bb. 1-7 famiglie; bb. 8-13 comunità).
Beneficenza (secc. XIX – XX)
La serie, ordinata in fascicoli con criterio cronologico, contiene documenti, in prevalenza manoscritti, relativi a beneficenza elargita dalla famiglia Trivulzio: lettere, memorie, relazioni, articoli e atti notarili.
Attività Stabili (1426 – 2004)
La serie, ordinata in fascicoli, documenti, in prevalenza manoscritti, relativi ad acquisti, permute, vendite, affitto, amministrazione, gestione e manutenzione di fondi e stabili della famiglia Trivulzio. La serie è formata dalle sottoserie: Attività stabili Maleo, Milano, Omate, Vittadone, Varie.
Amministrazione Trivulzio (1813 – 1978)
La serie, ordinata in fascicoli per materia, contiene documenti, in prevalenza manoscritti, relativi a casa Trivulzio e all’ufficio preposto all’amministrazione del patrimonio familiare.
Miscellanea (secc. XIX – XX)
La serie, ordinata in fascicoli per materia, contiene documenti, in prevalenza manoscritti, relativi a biglietti da visita, inviti, cartoline, frammenti di componimenti letterari e varie.
Gian Giacomo Poldi Pezzoli (secc. XIX – XX)
La serie contiene documenti miscellanei raccolti in occasione della mostra Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822 – 1879), realizzata nel 1979 presso il Museo Poldi Pezzoli.
Maddalena Cavazzi della Somaglia (secc. XIX – XX)
Appunti relativi a una ricerca di Maddalena Cavazzi della Somaglia per un libro sui cardinali in Italia, e per un’opera sulla storia della letteratura italiana.
Carteggi (secc. XV – XX)
Carteggi vari ordinati con un criterio misto, cronologico e alfabetico, di membri della famiglia Trivulzio o famiglie a essa legate (prime 25 bb.) e di altri (bb. 26-36).
Registri (1529 – 1977)
Registri diversi relativi a cause per l’eredità Trivulzio (19), ad elenchi relativi alla Biblioteca Trivulziana (18), al feudo di Mesocco (n. 38) e all’amministrazione della proprietà di Omate (n. 39).
Codici in serie (sec. XIX)
Sono 79 volumi di copie semplici di originali esistenti nell’archivio dei duchi di Milano, che si conservava nell’Archivio Generale, estratte dietro istanza della famiglia Trivulzio in forza del decreto 18 agosto 1810, n. 486:
– Corrispondenza del maresciallo Gian Giacomo Trivulzio 1467-1518 (35 voll., 15 codici)
– Corrispondenza del protonotario apostolico Antonio Trivulzio 1480-1484 (7 voll., 7 codici)
– Lettere dei signori Trivulzio 1482-1496 (7 voll., 7 codici)
– Lettere dei signori Trivulzio 1482-1496 (9 voll., 9 codici)
Codici sciolti (secc. XV – XIX)
Codici manoscritti e a stampa, membranacei e cartacei, relativi alla famiglia Trivulzio.
Con tre successivi decreti del dicembre 1806, dell’agosto 1807 e del gennaio 1812 nel Regno italico napoleonico vengono istituite le Congregazioni di Carità, nelle quali si concentrano tutti gli istituiti di assistenza e beneficenza. I singoli enti, in un processo di razionalizzazione, che ne sottrae l’amministrazione all’autorità dei singoli capitoli e li sottopone all’esclusivo controllo del governo e dei suoi organi, sono così inseriti in un sistema economico e amministrativo regolare e uniforme esteso a tutto il territorio del paese sotto il dominio del Bonaparte (1).
Tra gli istituti, che entrano a far parte della Congregazione di Carità di Milano, vi è il Pio Albergo Trivulzio, eretto nel 1767 alla morte di Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio, che vi ha destinato il suo ingente patrimonio, e con esso l’archivio famigliare (2). Con l’occasione, Gian Giacomo Teodoro e Gerolamo Teodoro Trivulzio, temendo forse che nel passaggio il fondo documentario possa perdere la propria fisionomia e individualità, si rivolgono al viceré Eugène de Beauharnais chiedendo di “poter estrarre dall’archivio del Pio Albergo Trivuzio i documenti riguardanti la persona di Gian Giacomo Trivulzio, già maresciallo di Francia e loro antenato, e tutte le altre carte, che concernono unicamente quanto può essere di lustro alla loro famiglia, escludendo però tutte quelle che hanno relazione a beni stabili, possessi, azioni, ragioni, e diritti e ciò sotto le precise cautele proposte dalla Congregazione, e dalle signorie loro accettate (3).
La richiesta viene accolta, e l’abate Pietro Mazzucchelli è incaricato di rappresentare la famiglia Trivulzio nell’individuare i documenti da estrarre dall’archivio del Pio Albergo, in quanto relativi “alla storia e al lustro del casato” o quei beni che, in virtù della transazione 8 ottobre 1770 tra il Luogo Pio e Giorgio Teodoro Trivulzio, erano stati riconosciuti di ragione di quest’ultimo (4). A queste carte si aggiungono quelle provenienti dal “Demanio” e “dall’agenzia del Palasio” (5). Negli stessi anni i Trivulzio chiedono inoltre che siano copiati molti documenti relativi alla famiglia, conservati presso l’Archivio di deposito governativo di Milano, allora denominato Archivio nazionale, avvalendosi della disponibilità dell’archivista Michele Daverio (6). Un primo intervento di riordino viene attuato da Dionigi De Marini e Antonio Piccaluga tra il 1808 e il 1813 (7). Nel 1855 risulta lavorare “in servizio temporario” presso l’amministrazione Trivulzio, in qualità d’archivista, Francesco Lucini. Il vero e proprio riordino e la inventariazione dell’archivio della famiglia Trivulzio sono tuttavia curati da Giovanni Tommaso Cossali, che porta a termine l’opera tra il 1861 e il 1869. Entrambi sono impiegati presso la direzione generale degli Archivi di deposito governativi di Lombardia, e conoscono dunque molto bene il metodo chiamato “peroniano”, dal nome dell’archivista milanese Luca Peroni (8). Mosso dalla volontà di servire colui che si appresti a “la ricerca di qualunque carta”, costui cataloga gli atti che costituiscono un archivio pubblico secondo otto classifiche dominanti: Araldica, Beneficenza, Crediti, Culto, Debiti, Eredità, Fondi e Matrimoni. “Ciascuna di esse classifiche è subdivisa in tante speciali in ordine alfabetico della loro iniziale, e queste distribuite o per data o per nomi”(9).
Frutto del riordino di Giovanni Tommaso Cossali, come egli afferma nella relazione 9 agosto 1869 indirizzata a Marianna Rinuccini, vedova di Giorgio Teodoro Trivulzio, è l’inventario in 4 tomi. Il primo concerne la serie Araldica, sottoserie: Feudi, Genealogia e Storia, Mobiliare e Oggetti preziosi, Nobiltà Onori Stemmi, Privilegi, Uffici (agenzie Agente Fattore Campari, Archivio Archivisti, Biblioteca Museo Pinacoteca, Cassa Cassieri, Procuratore Procure, Ragioneria Ragionieri Scrittori Diversi, Personale di Servizio). Il secondo registra i fascicoli della sottoserie: Vicende personali, suddivise in Trivulzio, Famiglie diverse, Corpi morali. Il terzo, le serie: Beneficenza, Crediti, Culto, Debiti, Eredità e Matriomoni. Il quarto, Fondi, è relativo a proprietà dei terreni, acque, case, livelli e decime (10). Nella relazione, Cossali accenna alla “discreta serie di registri d’amministrazione principianti dal 1698, ed i mandati di cassa dal 1805 in poi, amendue distribuiti regolarmente, ed in separata sede custoditi”, dei quali si è perduta traccia (11).
Oggi l’ordinamento dell’Archivio della Fondazione Trivulzio corrisponde largamente a quanto detto, sono passati tuttavia oltre 150 anni dal riordino Cossali e diversi sono gli interventi che ne hanno modificato l’assetto. Il riordino 2012, e l’inventario relativo, rispecchiano lo stato attuale delle carte.
In dettaglio si è proceduto all’analisi di tutto il patrimonio di documenti conservato presso l’Archivio della Fondazione Trivulzio, e al riordino delle serie, individuando quelle già presenti nell’inventario 1869 e quelle invece frutto di apporti successivi; quindi all’inventariazione con l’ausilio del software Sesamo 4.1.
La serie Araldica è oggi composta da: Araldica Genealogia e Titoli (12), Araldica Uffici (13), Araldica vicende personali, suddivisa nelle sottoserie Trivulzio, Famiglie e Corpi Morali.
Ad essa seguono la serie Feudi (14), Eredità Testamenti Donazioni, Eredità Ventilazioni, Matrimoni, Culto, Crediti, Beneficenza (15).
La serie Fondi è stata nel tempo riordinata in base ai mutamenti avvenuti nell’assetto patrimoniale della famiglia. Diversi fascicoli descritti nell’inventario del 1869 non sono più presenti nell’ Archivio, mentre ve ne sono altri relativi a proprietà acquisite in seguito. La serie è attualmente denominata Attività Stabili (16).
Le serie Codici in serie e Codici sciolti sono di grande interesse. Esse contengono documenti originali e in copia sulla storia del casato e sui personaggi principali. I tomi appartenevano alla Biblioteca Trivulziana, ma furono esclusi dalla vendita del 1935 al Comune di Milano probabilmente in virtù del grande interesse che rivestivano per la famiglia (17). La serie Codici in serie è costituita da tomi di carteggi, memorie, documenti copiati da originali “esistenti nell’archivio dei duchi di Milano che si conserva nell’Archivio Generale, estratte dietro istanza dei signori conti e cavalieri Trivulzio in forza del decreto 18 agosto 1810, n. 486” (18). La serie Codici sciolti conserva esemplari membranacei e cartacei originali di carteggi, memorie, documenti, ritratti e stemmari di membri della famiglia Trivulzio. La serie Carteggi contiene la corrispondenza ordinata con criterio misto cronologico e alfabetico.
La serie Registri contiene registri relativi a cause per l’eredità Trivulzio; elenchi relativi a libri posseduti dalla Biblioteca Trivulzio, divisi per tipologia; volumi relativi al feudo di Mesocco e all’amministrazione della proprietà di Omate.
Altre serie presenti nell’Archivio Fondazione Trivulzio sono: Gian Giacomo Poldi Pezzoli, Maddalena Cavazzi della Somaglia e Miscellanea.